Sabato 28 marzo
ore 17:30 - Sala Ademollo
Carlo Presotto attore e drammaturgo
Giacomo verde performer videoteatrale
Il tempo ritrovato - Teatro ragazzi tra gioco e rito
Laboratori teatrali e partecipazione a spettacoli sono attività oggi sempre più spesso inserite nei percorsi educativi.
“Fare” e “vedere” teatro si collocano all’interno delle “pratiche performative”: processi che prevedono la preparazione del performer e dello spettatore, coinvolgono laboratori e giochi drammatici, producono opere teatrali, generano seguiti e rielaborazioni.
Oggi stiamo vivendo una condizione in cui le esperienze forti di separazione, i rituali che marcano le differenti sequenze del processo di crescita e di vita assumono statuti labili e frammentati, “a bassa intensità”.
Lo stesso tempo “debole” della quotidianità viene percepito sempre più come un flusso indistinto, in cui l’intersecarsi delle diverse attività familiari penalizza la pratica di momenti comuni.
All’interno di questo quadro di crisi quali forme può assumere la dimensione rituale nella pratica performativa, quale la sua necessità nel generare esperienze di mutamento, nell’elaborarle, nel manifestarle al resto della comunità? Come il teatro può interagire con la “drammaturgia del tempo” che struttura ogni comunità, ne organizza le attività, ne esprime il percorso?
moderatore Giovanni Fedeli
Carlo Prestotto, attore, drammaturgo e regista, dal 1982 collabora stabilmente con Il Teatro Stabile di Innovazione La Piccionaia I Carrara di cui è direttore artistico.
Coordinatore del Centro di Formazione Teatrale di Vicenza (Regione Veneto 1984/1992), è referente per diverse edizioni del progetto ETI il tempo dello spettatore, nel 1997 realizza il progetto di lettura dello stato del teatro ragazzi Italiano promosso dall'ETI Frequentare il futuro.
Esperto consulente del progetto pilota di Educazione ai linguaggi teatrali del Min. P. I. (1996/98).
Dal 1999 è docente di teatro ragazzi presso l'università Cà Foscari di Venezia.
E' direttore artistico della scuola di teatro Ossidiana di Vicenza e del centro studi veneto Enrico Bottini.
Vince il premio ETI Stregagatto 2003-2004 per il progetto teatrale su Andrea Palladio "I quattro libri di Andrea". Nel 2008 dirige il progetto di creazione collettiva "Viaggio naufragio e nozze di Ferdinando Principe di Napoli", per la prima edizione del Napoli Teatro Festival Italia.
Nel 2009 interpreta al Napoli Teatro Festival "Special Price" per il testo e la regia di Babilonia Teatri. Sviluppa una particolare cifra stilistica in cui il lavoro di attore elaborato alla scuola della commedia dell'arte si fonde con l'utilizzo del video in una forma di digital storytelling, costituendo un percorso originale all'interno del fenomeno del teatro di narrazione italiano.
In molti conosceranno già il nome e l’attività di Giacomo Verde: videomaker, performer e, come ama autodefinirsi lui stesso, technoartista. Per chi invece non conoscesse ancora il lavoro di Giacomo, forse è sufficiente dire che rappresenta uno dei ponti ideali tra la prima stagione pionieristica di sperimentazione video e multimediale in Italia e la fase di sperimentazione attuale.
Si occupa di teatro e arti visive dagli anni 70. Dagli anni 80 realizza operazioni collegate all’utilizzo creativo di tecnologia “povera”: videoarte, tecno-performances, spettacoli teatrali, installazioni, laboratori didattici. E’ l’inventore del “Tele-racconto” – performance teatrale che coniuga narrazione, micro-teatro e macro ripresa in diretta – tecnica utilizzata anche per video-fondali-live in concerti, recital di poesia e spettacoli teatrali. E’ tra i primi italiani a realizzare opere di arte interattiva e net-art. Riflettere sperimentando ludicamente sulle mutazioni tecno-antropologiche in atto e creare connessioni tra i diversi generi artistici è la sua costante.